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Codice Autore: 5ca23dbdd9730
Sezione: Ragazzi
Titolo: L'INVENZIONE DEL SECOLO





The newspaper of the world

                                                                                             martedì 15 novembre

 

L'invenzione del secolo

 

Abu Siba l'uomo che ha rivoluzionato il clima di un intero deserto.

 

Intervista ad Abu Siba: il miliardario che ha creato un invenzione senza pari.

Una membrana spessa 2cm e lunga quanto tutto l'immenso deserto del Sahara, capace di riprodurre tutti gli agenti atmosferici naturali, in modo che anche una terra arida come il deserto abbia le stesse risorse del luogo più ricco d'acqua del mondo.

Abu Siba:                                                   

Io sono nato nel deserto del Sahara, ero il quinto di sette fratelli, eravamo una famiglia molto povera, forse la più povera del villaggio.

Mia madre e mio padre mangiavano solamente tre volte alla settimana, mentre noi fratelli tutti i giorni, ma una porzione che non avrebbe saziato neppure un uccellino.

Come indumenti avevamo solamente uno straccio a testa che fungeva da “vestito”,ovviamente l'acqua scarseggiava perciò non li lavavamo.

Io adoravo e adoro tuttora la natura, perciò desideravo in una maniera assoluta avere un animale da accudire o solamente una pianta da curare,però non ne avevamo le risorse.

Insomma, ho condotto una durissima vita fino all'età di sette anni, perchè, nell'anno in cui li ho compiuti, i miei genitori sono morti entrambi.

  Un giorno, quando stavano tornando dal lavoro, li ha colpiti una tempesta di sabbia ed erano talmente sfiniti,stanchi e deboli, che non sono riusciti a sopravvivere.

Nel villaggio non c'era nessuno che potesse occuparsi di sette bambini, perciò il capo del villaggio ci ha affidati ad una agenzia per le adozioni, che ci ha divisi in varie famiglie. Fortunatamente io sono stato affidato assieme a uno dei miei fratelli ad una ricca famiglia dell'Arabia Saudita.

Il giorno in cui sono morti i miei genitori è stato il  momento peggiore e più duro fino ad oggi, però ha segnato un cambiamento radicale per la mia esistenza sulla Terra, come se avessi cambiato vita, era esattamente l'opposto.

Ogni giorno nella famiglia adottiva mi aspettava: in tavola un buffet che avrebbe potuto sfamare cinquanta persone,vestiti nuovi e profumati da indossare e una vasca immensa, solo per me, dove avrei dovuto fare quella che chiamavamo nel deserto“sciacquata rinfrescante”.Insomma per i primi  giorni ho sempre rifiutato la maggior parte di quello che mi offrivano, ma poi ci ho fatto l'abitudine, e perciò non posso aver nulla da ridire sulla mia “seconda” vita .

Ovviamente quasi tutti giorni pensavo al mio villaggio nel deserto e ai pochi abitanti che ormai erano rimasti, perciò nel Natale dell'anno in cui ho compiuto otto anni ho chiesto solamente una certa somma di denaro da donare in beneficenza alla mia terra di origine.

Più gli anni passavano più cresceva in me la necessità di aiutare quelle persone, era diventato un pensiero fisso, un tormento che mi svegliava in qualsiasi momento della notte dal sogno che i bambini del mio villaggio morivano.

All'età di ventiquattro anni ho ottenuto la laurea in biologia, successivamente ho trovato un buon lavoro e una dolce moglie.

In uno scuro e nuvoloso giorno mentre stavo osservando le mie piantine nell'orto mi è venuto un colpo di genio.Perchè quei poveri esseri non potevano avere la luce e l'acqua che necessitavano,così, ideai un telo di plastica rigida che nei giorni secchi o quando non arrivava molta luce si apriva e trasmetteva i raggi solari o l'acqua che le piante necessitavano.

Dopo questa invenzione me ne è venuta in mente una molto più grandiosa, migliore e tra me e me mi sono detto:”E se questo fosse molto più grande, resistente e sottile? E aiutasse le persone che non hanno acqua come le mie povere piantine?”.

 

Per ben sette anni ho studiato,testato,provato un modo per creare quell'ingegnoso oggetto e, finalmente il 20 Maggio 2001 ci sono riuscito, ho creato lo          “SKY HERO”!                                                  

La mia invenzione consiste in una membrana dello spessore di soli 2 cm e capace di ricoprire tutto il deserto del Sahara, da un altezza di 200 km dal suolo, così che le persone non si accorgano neanche di averla sopra la testa e in questo modo l'ambiente naturale non è “contaminato”da elementi artificiali, tranne da pochi pali sparsi sotto la membrana per sostenerla.

La membrana fa passare i raggi solari ed estrae l'acqua dagli oceani in una piccola dose settimanale,(perciò non prosciuga nulla)poi precipita sul suolo in base alle necessità del periodo.

Ovviamente, questa invenzione è stata creata solo per aiutare le persone nel deserto,così che la vita di moltissime persone possa cambiare e che queste possano avere le possibilità che io non ho avuto quando sono stato piccolo.

Sono consapevole che questo potrebbe influire sul clima del mondo e perciò, se avrà degli impatti ambientali negativi, io sarò disponibile a smontare il tutto.

Ci tengo a informare i lettori che prima di costruire l'intera struttura ho ricevuto il consenso di  tutti gli abitanti del deserto,dei territori vicini e tutti gli stati di ogni continente hanno votato a favore del progetto, io penso molto all'opinione di tutti, e se la maggior parte delle persone sarebbe stata contraria a questo io non l'avrei mai realizzato.

Io spero che questa mia invenzione comparirà sui libri scolastici e, soprattutto, spero che molti altri inventori ne prendano spunto per crearne altre.

Spero anche che quest'invenzione possa essere utilizzata in altre parti del mondo per soddisfare difficoltà differenti.”

Secondo il parere di molte persone, Abu Siba dovrebbe ricevere il Premio Nobel, infatti è uno tra i candidati dell'anno prossimo.

     

                                 Genoveffa Gagliardi reporter NW



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