login
Torna all'elenco delle opere

Codice Autore: 5c9e55132606d
Sezione: Ragazzi
Titolo: Diario di un’astronauta





DIARIO DI UN'ASTRONAUTA
Martedì 25/04/2017
Ciao, mi chiamo Hanna, ho trent’anni, sto scrivendo questo diario per raccontare la storia che ho vissuto; sono una delle poche donne che studia per diventare astronauta. Sì, avete capito bene, voglio andare sulla Luna; lo so, sembra strano che una donna lo voglia fare, ma è il mio sogno più grande e finalmente si sta per realizzare. Oggi, dopo anni di attesa, ho ricevuto una mail della NASA in cui mi comunicavano la loro scelta di darmi la possibilità di andare sulla Luna, ma prima dovrò sottopormi ad alcuni test per vedere se sono abbastanza preparata e, se risulteranno positivi, potrò partire.
Ieri sono andata alla NASA e ho fatto i test, il risultato è stato positivo, quindi potrò partire.
Partirò venerdì 28/04/2018, durante quest’anno farò diversi corsi per prepararmi a ciò che dovrò affrontare durante il viaggio e mi spiegheranno come dovrò gestire al meglio tutte le situazioni.
Venerdì 28/04/2019
Esattamente un anno fa era il grande giorno, finalmente partivo.  Un’ora prima della partenza ero sinceramente un po’ agitata perché non sapevo cosa mi aspettasse e avevo paura che qualcosa potesse andare storto.
Poi chiusi gli occhi e …3…2…1…  l’avventura ebbe inizio!!! Il viaggio fu abbastanza difficile, mentre stavo superando l’atmosfera il caldo era insopportabile.                                                                              
Appena prima di uscire dall’atmosfera cadde il silenzio nell’astronave, avevo perso il segnale radio con la stazione ma arrivata sulla Luna il segnale riprese e ricominciai a comunicare con la stazione della NASA.
Finalmente ero sulla Luna! Scesi e misi la bandiera italiana, ma lo spazio non era proprio come me lo aspettavo, pensavo che la Luna fosse deserta, invece mi ricredetti.
Già dall’astronave si vedeva che c’era qualcuno, ma pensavo fosse solo la mia immaginazione, invece quando scesi rimasi impressionata da ciò che vedevo: c’erano gli ALIENI!!!!
Erano dei piccoli esseri di colore rosa pastello con tre occhi; quando si avvicinarono avevo paura che mi facessero del male, ma poi feci una scoperta: erano buoni, ma non solo, avevano caratterialmente le nostre parti mancanti, cioè: se una persona era generosa e paziente, l’alieno che incontrava sarebbe stato egoista e poco paziente. Scoprii inoltre che gli alieni sapevano della nostra esistenza e che avevano fatto moltissimi studi su di noi, senza però farcelo notare. Loro erano molto intelligenti ed avevano scoperto come viaggiare nel tempo attraverso una macchina di forma cilindrica che creava un portale nel quale dovevi pensare intensamente in che anno, secolo periodo storico volevi andare ed esso ti ci avrebbe portato.
Gli alieni erano molto socievoli e parlavano la nostra lingua e per questo feci con loro subito amicizia; mi dissero che c’era un problema: qualcuno aveva rapito il loro re, mentre si trovava nella sua villa.
Mi chiesero aiuto e io gli dissi che avrei fatto il possibile per aiutarli a ritrovarlo, collaborando con la loro polizia. Decisi di partire dalla “scena del crimine” dove il rapitore aveva lasciato un messaggio con su scritto: “Il vostro re pagherà per tutto ciò che ha fatto!”
Evidentemente il colpevole era una persona che gli era vicina ed alla quale il re aveva probabilmente fatto del male, ma chi poteva essere?
Controllai i tabulati telefonici e mi accorsi che ultimamente riceveva molte chiamate da un certo PX235. Come prima cosa ascoltai tutte le chiamate e, arrivata a metà non mi sembrava ci fosse nulla di particolarmente significativo, solo una conversazione fra due amici, e poi quale poteva essere il movente? Arrivai poi ad ascoltare le ultime due chiamate in cui PX235 insultava il re, dicendo che non avrebbe dovuto mentirgli per così tanto tempo, e allora iniziai a capire. Così, lo chiamammo subito alla stazione di polizia per interrogarlo. Apparve subito molto teso e quando cominciammo ad interrogarlo era molto arrabbiato e sul suo viso lessi preoccupazione e paura. Gli chiedemmo che cosa fosse successo di così grave per insultare il re. Rispose che da tempo aveva scoperto che era suo padre e che lo aveva abbandonato dopo la nascita. Così arrivammo alla conclusione che lui non avrebbe mai potuto fargli del male perché era pur sempre suo padre.
Poi mi venne un’idea, siccome gli alieni possedevano la macchina del tempo saremmo potuti tornare indietro nel momento in cui il re era stato rapito e scoprire il colpevole. Così facemmo. La scoperta fu sorprendente...ad averlo rapito era stata la moglie che voleva avere la sua corona e tutto il suo patrimonio. Andammo ad interrogarla mostrandole le prove e lei ammise la sua colpa. Ci condusse dal re, il quale tornò sul trono. La moglie fu invece condannata a vent'anni di carcere.
Così, risolto il caso, giunse per me il momento di tornare, ma prima di partire, il re mi disse che ero stata di grande aiuto e mi ringraziò per averlo salvato, donandomi la macchina del tempo, che terrò per sempre in ricordo di questo viaggio.
Penso che non rivelerò mai a nessuno ciò che ho visto perché ho paura che se rivelassi la presenza di alieni gli scienziati li vorrebbero studiare e farebbero loro del male.  Ho deciso quindi che metterò questo diario e la macchina del tempo in una scatola e la nasconderò nel mio giardino in modo che nessuno, spero, possa trovarla.
Quella scatola l'ho invece trovata io... a distanza di molti anni. Mi chiamo Tom e sono un ragazzo di vent'anni.
La storia raccontata nel diario mi è piaciuta moltissimo, vorrei anch'io un giorno vivere un'avventura così, piena di emozioni e adrenalina.
Tutto ciò che ho letto lo racconterò solo ai miei figli, che lo racconteranno ai loro figli e così e si tramanderà per generazioni.

 



Torna all'elenco delle opere